Il Criaf – Centro riabilitazione infanzia adolescenza e famiglia – è un osservatorio privilegiato su diverse tematiche sociali e psicologiche. In particolare analizziamo la situazione dei giovani in età adolescenziale e preadolescenziale. Quale è la situazione di Manerbio alla luce dei numerosi episodi di microcriminalità ad opera proprio di minorenni?
Le manifestazioni del disagio giovanile, non sono riferibili a luoghi o zone specifiche del nostro Paese, ma sono purtroppo molto diffuse e comuni all’intero territorio. Allo stesso tempo non è auspicabile , né possibile tracciare un “ identikit” dei giovani che agiscono in maniera deviante. Spesso, infatti, i comportamenti a rischio o devianti, assolvono al bisogno degli adolescenti di “sperimentarsi”, di superare i limiti andando contro le regole definite dal mondo adulto per assolvere un compito di sviluppo e definire la propria identità ed il proprio spazio nel mondo. Spesso non vi sono chiare intenzionalità criminali ma tentativi( inadeguati e pericolosi) di assumere protagonismo e visibilità.
Chi sono gli adolescenti che chiedono l’aiuto del Criaf anche attraverso gli sportelli di ascolto e psicologici che avete istituito nelle scuole manerbiesi?
L’equipe del Centro Criaf, insieme alle scuole ed Amministrazioni dei comuni dellAmbito 9 opera attraverso una rete di Sportelli di ascolto presenti nelle scuole del nostro territorio. Gi sportelli di ascolto a nostra conduzione sono attivi, in continuità, dall’anno 2000 e sono moltissimi gli studenti, i genitori e i docenti che abbiamo supportato. I ragazzi e le ragazze che chiedono il supporto dello spazio ascolto portano problematiche legate al percorso di crescita ed i cambiamenti che porta con sé, problematiche relazionali sempre più frequenti, malessere personale, gestione dell’ansia e dello stress, problematiche legate all’utilizzo dei social, bullismo e cyberbullismo. Problematiche riscontrate in moltissime scuole dove siamo attivi con gli spazi ascolto.
Come avviene il lavoro che svolgete all’interno delle scuole?
I nostri spazi di ascolto agiscono a diversi livelli : attraverso colloqui mirati con gli studenti che ne fanno richiesta( attraverso una cassetta dove inseriscono la richiesta che riceve direttamente l’operatore)o prendendo un appuntamento (se si tratta di genitore o docente). Un’altra importante funzione dei nostri sportelli di ascolto è l’intervento in classe, promuovendo un ascolto “ allargato” al contesto classe e momenti di discussione guidata su tematiche educative e preventive.
Lei, tra le altre cose, è anche membro della commissione nazionale disagio adolescenti e bullismo, presso il ministero della pubblica istruzione. Il bullismo e il cyberbullismo continuano ad essere tra i motivi principali per i quali i giovani si rivolgono a voi?
Purtroppo il bullismo ed il cyberbullismo dopo l’esperienza della Pandemia sono considerevolmente aumentati. Il tempo della DAD e le urgenze sanitarie purtroppo non ci hanno consentito di proseguire in quel significativo lavoro contro il bullismo e cyberbullismo che avevamo bel consolidato con le scuole del territorio, seguendo le indicazioni della Legge 71. Gli studenti si sono trovati soli ma iperconnessi,in questo modo possiamo dire che si sono impoverite le relazioni e le problematiche legate al cattivo uso dei social e della tecnologia, quali il cyberbullismo sono aumentati. Sono però oggi molto soddisfatta del lavoro che con gli insegnanti abbiamo ripreso per proseguire nel contrasto al bullismo e cyberbullismo.Inoltre, attraverso il progetto “SECOR-NET”sostenuto e finanziato dal Consiglio dei Ministri stiamo attivando una importante progettazione per contrrastare la violenza, il bullismo ed il cyberbullismo nel nostro territorio. Oltre alle numerose azioni attive nelle scuole sono partiti numerosi incontri per genitori e docenti ed è attivo uno SPAZIO ASCOLTO presso la sede del criaf per casi di bullismo e cyberbullismo.
Di fronte a queste problematiche, quali sono i campanelli d’allarme che i genitori devono cogliere?
Certamente il primo campanello d’allarme è la riluttanza nell’andare a scuola da parte dei propri figli o carenza di reti sociali ed amicali degli stessi
Il genitore deve innanzitutto approfondire queste tematiche ed essere attento oggi piu’ che mai, anche alla vita “ social” dei propri figli. Troppo spesso i genitori scoprono che il figlio/a è autore o vittima di bullismo e cyberbullismo quando il problema si manifesta con esiti preoccupanti. Questo accade perché spesso i genitori non sono consapevoli, per esempio, dei rischi che un cattivo uso della tecnologia può portare con sé.
Barbara Appiani