Fresca vincitrice a Castel Goffredo della 30esima edizione del Premio Letterario Acerbi, quest’anno dedicato alla letteratura belga, la scrittrice Adéline Dieudonné ha presentato in Istituto il suo ultimo libro “La vita vera” (Solferino libri, 224 pagine, 17 euro).
40 anni, notissima soprattutto come stand-up comedian, la Dieudonné ambienta questo suo romanzo in una casa prefabbricata con quattro stanze: una per i genitori, una per la sorella, una per il fratellino e una per i cadaveri. È qui che fra una selva di animali impagliati la protagonista, una ragazzina di dieci anni, deve combattere con i mostri che la circondano: suo padre aggressivo e rivoltante, sua madre inconsistente come un’ameba.
Tutto in questa abitazione sa di una violenza atavica, che finisce per attanagliare anche Gilles, il fratellino, trasformandolo negativamente nonostante la dolcezza offertagli dalla sorella che, con un’ostinazione incrollabile, fa appello a tutte le sue energie per salvarlo, non importa a che prezzo.
Di quest’opera potente e delicata sulla forza e sulla resistenza di una donna, che è già tale anche se ancora fanciulla, l’autrice ha conversato con gli studenti.