Essere nati subito dopo la prima guerra mondiale, aver visto con i propri occhi gli orrori del secondo conflitto ed aver toccato con mano la rivoluzione digitale e tecnologica dei nostri tempi, è un privilegio riservato a pochi. Santina Savio tutte queste epoche diverse le ha vissute sulla propria pelle e oggi, a 100 anni compiuti il primo novembre 2022 (il nome deriva proprio dalla ricorrenza di Ognissanti) continua a mantenere una mente lucida e uno spirito forte. Nata a Manerbio nel 1922 alla cascina Ronchi, Santina è rimasta orfana di mamma a soli tre anni ed è stata cresciuta dalla nonna paterna insieme alle sorelle minori Rina e Giulia. La sua è stata un’esistenza di grande dedizione alla famiglia d’origine e a quella che poi ha creato con l’amore della sua vita. La manerbiese di nascita e cigolese d’adozione ha iniziato a lavorare a 12 anni al lanificio Marzotto, così come molte sue coetanee. Ha vissuto gli anni dell’adolescenza e gioventù percorrendo chilometri a piedi per raggiungere il posto di lavoro fino a quando, l’incontro con Pietro Anelli, le ha fatto cambiare rotta. Santina si è sposata e si è trasferita a Cigole dove ha vissuto per qualche tempo nella cascina del marito prima di trasferirsi a Verolanuova per intraprendere una nuova attività. La centenaria ha aperto la trattoria “I promessi sposi” che ha gestito fino al 1959. In quell’anno Santina e il marito hanno poi fatto ritorno a Cigole dove i coniugi hanno avuto tre figli, Elisa, Franco e Mariarosa. Tenace e coraggiosa con le sfide che la vita le ha riservato, oggi Santina continua a mantenere quella forza d’animo che l’ha sempre contraddistinta. “Ci ha insegnato il valore dell’onestà, del rispetto e del sacrificio” precisa la figlia Elisa “non si è mai abbattuta nemmeno di fronte alle difficoltà. Oggi si dice incredula di aver raggiunto il secolo di vita e si schermisce dichiarandosi un rottame dal punto di vista fisico con un cervello ancora buono”. Santina, sempre sorvegliata dalle cure amorevoli dei figli, ha vissuto in buona autonomia fino all’aprile di quest’anno. Durante la giornata continua a praticare la sua passione del ricamo e rammendo e legge libri che figli e nipoti le portano dalla biblioteca. “Ha occhiali riposanti” precisa Elisa “ma solo da poco tempo”. Insomma un’ottima “fibra” come si è soliti dire, pur sempre, chiaramente, con qualche acciacco. Anche la sorella minore di Santina, che vive a Manerbio, è ancora in discreta salute all’età di 93 anni, a dimostrazione che i geni e lo spirito hanno svolto un ruolo importante nella vita di entrambe le donne. A Cigole, a celebrare un traguardo così importante come le 100 candeline, è stato il parroco Abramo Camisani che durante la messa ha ricordato la forza d’animo di questa donna e i valori di umiltà, onesta, dignità, amore e dedizione verso gli altri che lei ha sempre portato avanti. Poi Santina ha festeggiato il suo grande compleanno in compagnia dei figli, nipoti e pronipoti. “E’ stato un momento di riunione famigliare di grande gioia” ha commentato la figlia Elisa “la commozione è sicuramente stato l’elemento dominante. La mamma ci ha sempre dato tanto e continua a farlo ogni giorno”.
Barbara Appiani