Siccome è una cerimonia che non va in scena tutti gli anni (era già così prima, poi ci si è messo anche il Covid a peggiorare la situazione); siccome è una cerimonia che non va in scena tutti gli anni, dicevamo, quella organizzata l’ultima domenica di ottobre è stata ancora più apprezzata.
Ci riferiamo alla festa dell’Avis, con la quale la benefica associazione ha premiato i donatori, a cominciare da quelli «più fedeli»; ha reso pubblico merito, insomma, a tutti gli avisini e in particolar modo a quelli che, nel corso degli anni, hanno effettuato più donazioni.
Tutto è iniziato all’esterno della sala consiliare, con la Banda Carlo Inico che ha eseguito un paio di marcette di benvenuto, oltre, naturalmente, al tradizionale «Inno dell’Avis». Poi tutti all’interno della sala consiliare: insieme con Paolo Bettenzoli, il presidente della sezione monteclarense dell’Avis, che ha fatto gli onori di casa, c’erano tutti: dal sindaco Marco Togni all’intera giunta comunale (con il vicesindaco Angela Franzoni presente in doppia veste: quella di amministratore e come moglie di uno dei premiati), passando per l’abate Cesare Cancarini, il consigliere regionale Claudia Carzeri e soprattutto loro, gli avisini premiati.
Già, i premiati. Anche per via del fatto che la festa non si fa tutti gli anni, erano davvero tanti (alcuni di loro hanno preso addirittura più di un riconoscimento). Elencarlo tutti è impossibile, almeno in questa occasione, perciò ne citiamo uno, quello che ha raggiunto il maggior numero di donazioni: l’ex assessore Renato Baratti, al quale è andata una doppia razione di complimenti per tutto quello che ha fatto.
Da segnalare che, tra una categoria e l’altra dei premiati, la banda cittadina diretta da Massimo Pennati ha eseguito degli stacchetti musicali, così, anche per dare più importanza all’evento.
Ricordiamo, infine, che, oltre alla presentazione del nuovo direttore sanitario dell’Avis (la dottoressa Paola Giansiracusa, già direttore medico dell’ospedale di Montichiari), nell’occasione Paolo Bettenzoli ha anticipato che, molto probabilmente, dall’anno prossimo, per le donazioni gli avisini di Montichiari non dovranno più andare a Brescia, ma si fermeranno qui. Entro fine anno, infatti, dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione degli spazi locali per le donazioni, che tra l’altro cambieranno un po’, perché verrà introdotto il sistema della prenotazione. MT Marchioni