Il coraggio di seguire le proprie passioni non è da tutti, come non è da tutti lasciare il proprio paese di origine per integrarsi totalmente in un’altra comunità, mantenendo i propri ideali e realizzando altrove quegli obiettivi di vita che magari in Italia sembrano al momento irraggiungibili. Marco Bonati, 35enne monteclarense, ci sta riuscendo alla grande, impegnandosi con costanza in un percorso che non è solo professionale ma soprattutto di vocazione sociale. Trasferitosi a Lanzarote, l’isola più nord-orientale dell’arcipelago delle Canarie, nell’agosto del 2017, inizialmente ha lavorato in un pub irlandese ma soprattutto dopo la pandemia ha cercato di seguire le sue vere passioni e di sostenere i diritti dei tanti lavoratori dell’isola. «A Montichiari ho lavorato per diversi anni nell’azienda di famiglia – racconta – ma ho sempre avuto l’ambizione di prendere la mia strada. Ho sentito una connessione a pelle con la Spagna e, quando si è aperta la possibilità di partire, ho colto l’occasione. I primi mesi non sono stati assolutamente facili ma poi, piano, piano, le cose sono migliorate. A Lanzarote c’è molta richiesta di personale nel turismo, mentre il resto delle attività sono un po’ “blindate” dai locali ma il Covid per me ha segnato un vero spartiacque: ho lasciato il mio primo impiego nel bar e ho cercato di ritagliarmi uno spazio che fosse più coerente con il mio profilo lavorativo. Ho finito da poco uno stage e mi sono accreditato come docente della Formazione Professionale: qui in Spagna esiste un ottimo sistema di Formazione per lavoratori, disoccupati, per tutti coloro che cercano un cambio nella loro vita professionale». E proprio il mondo dei lavoratori e il loro supporto è un’altra delle “vocazioni” che Bonati sta perseguendo in Spagna, affiancata all’esperienza politica iniziata già in Italia come Consigliere Provinciale a Brescia. «Recentemente ho seguito un corso a Bruxelles organizzato dall’Istituto di Formazione del Sindacato Europeo. Sono sempre stato interessato alla Politica, sono militante del Partido Socialista Obrero Español, e qui in Spagna il dibattito è più interessante rispetto all’Italia. Con il Sindacato “Comisiones Obreras” ho iniziato l’attività concreta lo scorso anno come traduttore (n.d.r Bonati parla quattro lingue: italiano, Spagnolo, Inglese e Francese) dopo l’attacco alla sede nazionale della CGIL a Roma, quando in Spagna sono stati organizzati presidi antifascisti in tutto paese e anche a Lanzarote abbiamo creato un collegamento con il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Brescia come momento di scambio internazionale. Successivamente mi hanno proposto di seguire questo corso a Bruxelles, che mi permetterà di organizzare con il Sindacato locale un percorso di formazione sindacale, del quale io sarò docente, all’avanguardia in Europa. Un corso che sosterrà una narrativa sindacale non di odio o divisiva ma unitaria e di confronto a livello europeo; non un obiettivo da poco per un’isoletta come Lanzarote. Ciò mi rende molto orgoglioso, come mi rende orgoglioso vivere in un luogo in cui c’è ancora un gran fermento e confronto e dove gli ideali di giustizia sociale sono ancora realizzabili. Dell’Italia mi manca soprattutto il cibo; cerco comunque di tornarci una volta all’anno con la mia compagna che ama molto trascorrervi il Natale».
Marzia Borzi