La mostra dedicata a “Vincenzo Foppa e lo stendardo” ha aperto i battenti venerdì 30 settembre e ora sono molti gli istituti scolastici di Orzinuovi e dei paesi limitrofi prenotati per portare gli studenti ad una visita. La mostra resterà aperta fino al 31 marzo.
“Orzinuovi celebra la ripartenza dell’attività culturale e artistica della nostra città – ha detto il sindaco Gianpietro Maffoni all’inaugurazione, alla presenza di numerosissime autorità civili, militari e religiose. “Il poter tornare a organizzare esposizioni di prestigio è per noi motivo di grande soddisfazione dopo il tormentato periodo della pandemia. A più di 100 anni di distanza dalla sua ultima permanenza nella nostra città – ha continuato – lo Stendardo di Vincenzo Foppa del 1514, orgoglio artistico e culturale orceano, ritorna nel nostro paese. Vi arriva in un momento particolare, in cui, per una triste coincidenza della storia, siamo nuovamente protagonisti fragili, come 500 anni fa, di una terribile pandemia”.
Lo Stendardo, emblema visivo della tutela spirituale affidata alla Madonna e ai santi, fu commissionato dagli orceani nel 1514 a Vincenzo Foppa, uno dei più noti artisti lombardi del periodo rinascimentale, per scongiurare una peste che teneva sotto scacco la comunità.
“Dopo due anni di pandemia – ha proseguito il primo cittadino – credo che questo sia un momento per noi imperdibile di commozione, emozione e stupore. Si tratta di una grande occasione culturale per tutti coloro che visiteranno questo prestigioso concentrato di storia e bellezza, ma è anche un’opportunità di crescita e di rilancio economico per la nostra Orzinuovi, in un momento in cui la cultura e l’arte si dimostrano una strategica risorsa e un mezzo di richiamo. L’impegno è stato significativo e il progetto impegnativo. Alla fine la sfida è stata vinta per merito di molti, dal Ministero della Cultura, alla Regione Lombardia, fino alla Provincia, alla Diocesi di Brescia, alla Parrocchia di Orzinuovi, ai sindaci di Brescia e Bergamo, alle diverse associazioni, agli sponsor e soprattutto al curatore e anima di questa iniziativa, lo storico dell’arte Roberto Consolandi”.
Un’iniziativa prestigiosa e di rilievo, come hanno dimostrato le decine di centinaia di presenti al taglio del nastro e soprattutto le autorità istituzionali tra il pubblico e quelle che sono salite sul palco a testimoniare la loro stima verso un’esposizione nella quale Orzinuovi ha investito molto in termini economici e organizzativi. A prendere la parola anche l’assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli: “La cultura – ha detto – è la leva per lasciare alle spalle i disastri come quello da cui siamo reduci e solo attraverso le iniziative culturali è possibile ritrovare la socialità disgregata dalla pandemia”. Anche il sindaco Emilio del Bono ha dimostrato il suo apprezzamento: “Spostare questo stendardo dalla pinacoteca Martinengo non è stato facile, ma è importante poter mettere in circolo le connessioni dei nostri territori”. Così pure l’assessore orceano Carlo Lombardi: “Sostenere la cultura- ha detto – è sostenere il benessere cittadino”. Lo Stendardo del Foppa che, come ha precisato lo storico Consolandi, dopo 15 anni di studi è stato attestato come proprietà della parrocchia di Orzinuovi, ritorna nella sua città insieme ad altre opere dello stesso autore ed è un’occasione per riscoprire la personalità dell’artista bresciano, uno dei maggiori esponenti del Rinascimento lombardo e non solo, come ha sottolineato la professoressa Marisa Dalai Emiliani, una delle maggiori studiose del rapporto spaziale e prospettico del Foppa.
All’’interno della mostra oltre all’opera principe, lo Stendardo del Foppa, è presente un corpus di 33 opere fra cui altre del Foppa, una Crocifissione, una Madonna con il Bambino fra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, un Cicerone Leggente (in lightbox), e un Giovanni Battista oltre a un disegno di Andrea Mantegna, il Seppellimento di Cristo (in lightbox). Completano il percorso diversi disegni di Giovan Battista Cavalcaselle, alcuni sesterzi di epoca imperiale, dipinti, manufatti rinascimentali, un raro frammento di tappeto a motivo Holbein, oltre a sculture lignee di Andrea e Maffeo Olivieri
Orari d’ingresso: da mercoledì a venerdì 10-12.30/ 15-19; sabato e domenica 10-19. Ingresso 5 euro adulti, 3 euro studenti 6-18 anni. Silvia Pasolini