Prende il via sabato 8 ottobre nelle sale del Museo Lechi “Luce Mediterranea”, la mostra del pittore campano Raffaele Costanzo, un’esposizione affascinante ed intensa, curata da Fabrizio Migliorati, che permette di spaziare in modo globale su quarant’anni di opere realizzate da uno fra gli artisti più interessanti della Bassa Bresciana. Nato a Lusciano in Provincia di Caserta, monteclarense di adozione, Costanzo si mette in luce come pittore di grandi qualità già negli anni Settanta, per poi esplodere nel decennio successivo grazie agli incontri decisivi con gli artisti riunitisi intorno al “Cenacolo” di Montichiari e al “Gruppo Picasso” di Carpenedolo, in quel contesto il cui pungolo fu rappresentato, senza ombra di dubbio, dal recentemente scomparso Giuseppe Ferretti. Negli ultimi anni l’artista ha recuperato nei suoi lavori gradazioni diverse, per così dire “aurorali”, estendendo il sentimento pittorico ai due momenti liminali della giornata, in una prospettiva che è metafora del rapporto stesso tra uomo e silenziose forze della Natura. Contemplare le sue tele significa fare l’esperienza diretta con il colore puro, porsi di fronte ad esse è un’esperienza che chiama a rassegna tutti i sensi del corpo, non solo la vista, mettendo in comunione con il sentire stesso dell’artista. «Attraversare i solidi neri, gli affascinanti cieli rosacei, i profondi blu notturni – sottolinea Migliorati – evoca una comunione con la volontà dell’artista, un’indescrivibile apertura al suo universo, il tentativo di cogliere ciò che perdura irriducibile alla comprensione. In ciò risiede il dono della sua pittura, ciò che la apre all’offerta. Vi è una profonda eticità nell’opera di Costanzo, che convoca una profonda e sincera volontà relazionale. Potremmo qui richiamare la paziente e silente intessitura che fa della corrispondenza la propria lingua comune, il tramite che crea l’occasio, l’evento dell’incontro con l’altro. L’opera di Raffaele Costanzo è un’incessante interrogazione sull’immemorare involontario, e cioè sulla mémoire involontaire proustiana, come battito da percepire e da tradurre in forme e colori» «L’amministrazione comunale – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Angela Franzoni – accoglie con piacere, dopo la bipersonale di Dino e Oscar Coffani, una nuova mostra di un artista monteclarense seppur d’adozione come Raffaele Costanzo. Da molti conosciuto per la sua professione di infermiere attento e scrupoloso, grande appassionato di pittura, oggi lo celebriamo con questa esposizione che affonda le radici nella sua terra natìa, la Campania, con autoritratti profondi e colori marcati, un percorso a ritroso nel tempo che cattura per la sensibilità e la profondità di un’arte che egli sente propria e a cui guarda con una passione costante e feconda. Un ringraziamento al curatore Fabrizio Migliorati e allo staff di Montichiari Musei con il suo direttore Paolo Boifava che ospitano un nuovo, prestigioso appuntamento di bellezza e di conoscenza». La mostra sarà visitabile fino al 6 novembre ad ingresso libero.
Marzia Borzi