Spinti dal coraggio e dall’intraprendenza di un’attivista di 16 anni di nome Greta thunberg, venerdì 15 marzo anche molti alunni della nostra scuola si sono uniti ai che hanno affollato Brescia per lo sciopero mondiale degli studenti per la salvaguardia del clima.
Tra rulli di tamburi, cartelloni, slogan, interventi significativi e tanta voglia di cambiamento, la marcia è partita con un gruppo già poderoso alle ore 9 di mattina da Piazzale Arnaldo con il sottofondo dei Queen, per poi compiere un lento percorso che ha raggiunto piazza Vittoria e il Duomo Vecchio. Sono stati stimanti 15 mila partecipanti, tra cui 200 circa provenienti dal Don Milani.
L’Italia è stata teatro di circa 200 manifestazioni, partecipando attivamente con il resto del mondo a dire no all’inquinamento. I giovani, in particolare, sono scesi in piazza per mostrare dissenso nei confronti della situazione climatica, ma il trigger che ha portato a una reazione è stato l’impegno ambientalista di Greta Thunberg, una ragazza di 16 anni affetta dalla sindrone di Asperger, mutismo selettivo e disturbo ossessivo compulsivo, che ogni venerdì si assenta da scuola per andare a protestare davanti al parlamento svedese.
Una situazione ben nota, quella del nostro pianeta, ma prima che l’impatto di Greta Thunberg ci colpisse, nessuno si era sognato di organizzare manifestazioni per chiedere ai governi di tutto il mondo di porre fine all’indifferenza verso il riscaldamento globale. La resilienza di questa ragazza e il suo impatto non è passato inosservato: la Commissione Europea ha affermato di essere consapevole delle richieste di milioni di giovani preoccupati per il loro futuro e di star agendo per aggiustare la situazione.
La manifestazione non è un capriccio giovanile, ma una risposta alla necessità e al dovere di cambiamento che tutti noi portiamo sulle spalle per garantire un futuro ormai incerto a noi stessi e ai nostri figli. Un futuro che pero è spesso messo in secondo piano per comodità e interessi economici.
A scrivere questo articolo è una ragazza che abita nella provincia più inquinata d’Italia.
Imane Mazoui, classe 5 A Liceo economico-sociale