Solitamente non ci occupiamo di cronaca nera. Ovvio: i tempi di un mensile come il nostro non consentono di «essere sul pezzo». Si rischia, anzi, è praticamente certo, che il resoconto di quanto accaduto arrivi ai lettori molti giorni dopo il fatto, quando, oramai, tutti sanno tutto, e non c’è più bisogno di aggiungere altro. Facciamo un’eccezione, perché quanto accaduto a metà marzo al Centro sportivo di Borgosotto ci ha lasciato l’amaro in bocca (e siamo certi che non l’ha lasciato solo a noi).
E’ accaduto che, nottetempo, i soliti ignoti sono entrati al Centro sportivo, facendo man bassa e portandosi via beni per alcune migliaia di euro. Non è la prima volta che questa struttura viene presa di mira dai ladri; era già accaduto in passato. Questa volta, però, i malviventi sono andati oltre. Il fatto è che, oltre a vestire i panni dei ladri, questi delinquenti hanno vestito pure quelli dei vandali, distruggendo di tutto un po’.
Sia chiaro: non vogliamo giustificare i ladri. Un furto è sempre un furto, da condannare senza se e senza ma. A maggior ragione quando viene compiuto ai danni di realtà come queste. Però ci può stare. Può essere che, magari non riuscendo a mettere insieme il pranzo con la cena, qualcuno abbia la malsana tentazione di prendersi ciò che non è suo. Ribadiamo: è assolutamente sbagliato, però, almeno, ha una sua logica.
Non ci stanno, invece, gli atti di vandalismo. Non hanno senso, non c’è ragione che li possa giustificare. E’ l’uomo che si fa animale; anzi, peggio ancora, perché gli animali non sono mai né buoni né cattivi, visto che agiscono per istinto e non secondo logica. I vandali, invece, agiscono secondo una logica perversa, che li rende peggio degli animali. Diteci voi, se avete la risposta, che senso ha distruggere qualcosa.
Particolare interessante: per evitare di essere scoperti, nell’andarsene i ladri vandali si sono portati via pure il decoder della videosorveglianza, che probabilmente avrebbe consentito di arrivare a loro. Per le forze dell’ordine sarà quindi più difficile risalire ai nomi e ai volti dei vandali. Ma, consapevoli che abbiamo fior di investigatori, non riponiamo la speranza che prima o poi gli atti di vandalismo del centro sportivo di Borgosotto abbiamo un autore noto.
Nella speranza, va da sé, che poi il giudice di turno non li mandi assolti, magari con una di quelle motivazioni fuori di testa che, nelle ultime settimane, sono state utilizzate per dimezzare le pene a stupratori e assassini. Già gli italiani hanno giustamente poca fiducia nella giustizia italiana. Motivazioni come quelle a cui abbiamo fatto riferimento testimoniano che sicuramente qualcosa non va.
Gabriele Fiore