Una sensazione di incredulità e sgomento ha percorso tutti i monteclarensi quando nel pomeriggio di venerdì 13 maggio ha cominciato a diffondersi in paese la notizia dell’improvvisa e tragica morte di Dario Danesi, l’ultimo proprietario della storica «Ferramenta Danesi» sita in via San Pietro 2, la bisnonna di tutte le attività monteclarensi. Dario, nato il 5 gennaio del 1952, gestiva da sempre con amore e passione il negozio lasciatogli dal padre Angelo e dai di lui genitori Giovan Battista e Lucia Pastelli, che l’avevano ereditato nel lontano 1882 dal primo Angelo Danesi, il capostipite della famiglia originario di Pontevico. Dario Danesi di questo importante lascito era fortemente consapevole come pure di essere l’ultimo fedele garante di un luogo nel quale era facile entrare anche solo per farsi duplicare una chiave e fermarsi a fare due chiacchiere con una delle memorie storiche di quella Montichiari che ormai non esiste più. La sua non era solo un’attività commerciale ma piuttosto una vera e propria finestra aperta sul cuore del paese e lui di storie ne aveva tante da raccontare spaziando dai ricordi più teneri dell’infanzia, quando giocava nella stanza del carbone con gli amici dando assillo costante a sua madre Gianna Pastorelli, sempre al suo fianco anche in negozio, fino agli aneddoti curiosi e alla reminiscenza dei tanti volti passati dalla sua bottega, che un tempo vendeva, fatta eccezione per gli alimentari, veramente di tutto. Nel 2019, l’attività commerciale era stata insignita da Regione Lombardia della targa “Bottega Storica”, riconoscimento che l’aveva reso giustamente orgoglioso e dopo il quale non aveva mancato di sottolineare come nel suo negozio fossero entrati almeno una volta quasi tutti i monteclarensi con i quali aveva instaurato un rapporto di fiducia reciproca e amicizia che andava ben al di là del commercio puro e semplice. Anche per questo, molti hanno voluto rendergli l’ultimo saluto sia recandosi alla Casa Funeraria sia partecipando alle sue esequie. Tra questi profondamente commossi sono stati i colleghi dell’ARCO, l’associazione dei commercianti monteclarensi con i quali Danesi aveva condiviso tante sfide e l’organizzazione di svariati eventi, come le bancarelle durante la festa patronale dello scorso giovedì 12 maggio, evento che lo aveva visto presente in piazza Santa Maria dove molti avevano potuto incrociarlo e scambiarci quattro chiacchiere o anche solo un saluto. «La morte di Dario Danesi – ha sottolineato Monsignor Cancarini nella sua omelia – ci deve spingere al silenzio. Un silenzio che ci faccia meditare se siamo capaci di leggere nel cuore e negli occhi delle persone che ci circondano, capendo le sofferenze che possono attraversarle». A chi gli chiedeva cosa ne sarebbe stato del suo negozio quando per scelta personale o forza maggiore avrebbe deciso di chiudere, Dario Danesi sorrideva malinconico rispondendo «Chiuderà…» e forse è proprio osservando la porta chiusa di quell’edificio ormai scolorito che si riesce a comprendere veramente e fino in fondo quanto la sua morte non si sia portata via solo una storica attività commerciale ma un pezzo importante della stessa Montichiari.
Marzia Borzi