Per un progetto straordinario ci voglio idee straordinarie, è questa la frase che potrebbe, in sintesi, raccontare “Le Api dei Vichinghi”, interessante e ambizioso progetto realizzato da Pier Angelo Giacomelli e inaugurato in Contrada della Nonna sabato 21 maggio. Giacomelli, monteclarense poliedrico, dalle mille competenze (è anche esperto di nautica), ma soprattutto uomo appassionato del mondo e innamorato della vita in tutte le sue sfaccettature, ha deciso di dedicare buona parte della sua vita attuale alla sua passione giovanile per le api, una passione che ha ereditato dal padre esperto apicoltore e pioniere di questo settore. Fin da bambino, dunque, Pier Angelo ha imparato ad amare le api, gestendo svariate arnie (oltre 40) in diverse località anche di montagna fino a giungere all’elaborazione di questo nuovo ambizioso progetto di apiario grazie al quale Giacomelli mira a ripopolare l’ecosistema monteclarense e a rimarcare ancora una volta il ruolo imprescindibile dell’ape nello sviluppo sostenibile del territorio, in quanto sentinella ecologica e insetto chiave per la biodiversità dell’ambiente. «Quando sono andato in pensione, ho pensato subito di prendere qualche arnia – racconta Giacomelli – Sono partito da due o tre e oggi ne ho 45. L’apiario si sposta, a seconda dei periodi e delle fioriture, da Montichiari alla montagna. Ora, ad esempio, grazie alla fioritura della robinia, c’è una produzione smisurata di miele d’acacia ma tra poche settimane si fermerà per partire poi con il tiglio e poi il nulla. Per questo le arnie vanno spostate, perché in pianura manca l’ambiente non perché sia colpa di qualcuno ma perché ormai il mondo va così. L’apicoltore, dunque, per far sopravvivere le sue arnie, le sue api, e dare continuità al suo lavoro, che è anche un grosso investimento, è costretto a spostarsi altrove. Il messaggio che io vorrei promuovere è quello di piantare alberi che fioriscono anche a giugno, luglio, agosto e settembre in modo tale che anche i piccoli appezzamenti si creino luoghi di interesse naturalistico che possano aiutare anche gli insetti impollinatori e i pronubi a vivere meglio» “Le Api dei Vichinghi”, nome che deriva da un simpatico nomignolo con il quale sono conosciuti Giacomelli e la moglie Carla, tutte regolarmente inscritte alla banca dati dell’Apicoltura, potranno fare anche da faro alla salute di un territorio come quello monteclarense e dimostrare, come l’apicoltore sostiene da tempo, che Montichiari non è un territorio peggiore di quello di molte altre zone circostanti. Nella serata di sabato a supportare il progetto è intervenuta anche l’Amministrazione Comunale che, a titolo gratuito, come molti dei partecipanti, ha potuto assaporare un assaggio dei prodotti dell’apiario e conoscere meglio la nuova attività cittadina.
Marzia Borzi