Il 2022 porta con sé qualche importante anniversario per la comunità di Montichiari: senza la pretesa dell’esaustività, ché pur non trattandosi di una metropoli resta comunque una realtà di una certa rinomanza, abbiamo scandagliato nella recente storia della città recuperando qualche data che potrà apparire di un certo interesse, tra compleanni illustri, soppressioni di infrastrutture destinate forse a essere…ripristinate in futuro, ricorrenze di erezioni di monumenti. Tra le tante solletica l’attenzione il 200° anniversario della nomina ad Abate del salodiano Pietro Zocchi Alberti, al quale dal 1898 è dedicata una via, che nel 1822 prendeva il posto di Gian Battista Serioli per iniziare il più longevo parrocchiato monteclarense, durato quasi 39 primavere. A lui va ascritto, secondo lo storico Oreste Foffa, il merito di aver indotto a più miti consigli il maresciallo Radetzky evitando così nel 1849, in occasione dell’insurrezione bresciana, una rappresaglia sugli inermi monteclarensi. 160 anni fa, nel 1862, il paese accoglieva l’eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi, giunto per l’inaugurazione del nuovo campo di tiro a segno e venne anche cambiata la denominazione del paese (allora Montechiaro) con l’aggiunta “del Chiese”, eliminata soltanto una quindicina di anni dopo. E sul fronte dell’autorità civile, chi era a capo della comunità un secolo fa? Non un sindaco bensì il Commissario prefettizio dottor Dante Petaccia, nominato proprio nel 1922, in un periodo segnato da forte instabilità politica locale e dalla modifica dello stemma civico. Tra gli eventi che invece saranno ricordati con iniziative ufficiali nei prossimi mesi si segnala il centenario dell’inaugurazione del monumento ai Caduti di tutte le guerre (eretto in quella che per qualche tempo fu denominata ‘Piazzetta dei Caduti’) e dell’istituzione della sezione locale Anmig che riunisce i mutilati e invalidi di guerra, realtà ancora attiva con sede in Piazza Teatro. 70 anni fa, nel 1952, due gli avvenimenti più significativi: la chiusura del servizio di tram che operò ininterrottamente dal 1882 (e di cui, ironia della sorte, si è tornati a parlare tra le ipotesi di un possibile collegamento con Brescia) e la nascita a Montichiari del Maestro Umberto Benedetti Michelangeli, nipote del pianista Arturo, tra i più apprezzati direttori d’orchestra italiani. Più recenti sono invece la scomparsa del Maestro Pedini (occorsa nel 1962), a lungo presidente del Teatro e promotore di molte iniziative culturali e, nel 1982, l’avvio dell’attività dell’Eco della Bassa, storico settimanale d’informazione che dallo scorso anno è passato dall’edizione cartacea a quella digitale. Un decennio fa, infine, si inaugurava il Museo Lechi alla presenza del conte Piero Lechi (scomparso l’anno successivo) che insieme al fratello, il notaio Luigi, ha reso possibile a Montichiari l’ampio patrimonio di opere d’arte custodite nel museo a loro intitolato.
Federico Migliorati