Vorrei segnalarLe un grande gesto di civiltà mostrato dalle istituzioni Comunali che dietro richiesta delle gattare hanno concesso il riconoscimento delle colonie feline del Territorio Orceano. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali (Mahatma Gandhi)” e quale amante degli animali e attivista per il riconoscimento dei loro diritti mi sento fiera della scelta fatta dalle nostre istituzioni.
Fino ad oggi si trattava di colonie di fatto, mantenute, curate e protette dalla Signora Costanza che con un duro lavoro iniziato nel 2000 ha provveduto alla sterilizzazione di oltre 150 gatti, di tasca propria, abbandonati dall’animale peggiore di tutti, a cui ahimè anche io appartengo. Oggi sono una ventina i gatti di Costanza che ogni giorno dedica la sua vita a queste splendide e misteriose creature. “Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che senz’altro è un privilegio” (Beryl Reid). Chi ha un gatto lo sa: sono animali misteriosi, furtivi e affascinanti. I più fortunati sonnecchiano nelle nostre case spaparanzati e felici ma l’animo selvaggio che li contraddistingue è sempre dietro l’angolo pronto a prendere il sopravvento. Concedono il loro affetto a chi lo merita, sono molto selettivi in fatto di amicizie, personalmente ne ho due salvati da situazioni di abbandono e concessimi in affido dal gattile di Lumezzane.
I gatti delle colonie orceane devono tutto a Costanza, che li vizia con cibo pregiato! Vivono sì per strada curati, sterilizzati, comunque pur sempre esposti alle intemperie: i gatti di colonia non sono fortunati come le nostre care mascotte domestiche.
Costanza negli anni ha subito lamentele e minacce e ciò mi stupisce molto e mi duole per il suo buon cuore: ha speso la sua vita ad aiutare i senza casa tra l’indifferenza dei più e invece di ricevere gratitudine per l’immenso lavoro fatto deve cercare di mediare e affrontare angherie. Il lavoro di sterilizzazione sul territorio fatto esclusivamente di tasca propria rappresenta una vera e propria lotta al randagismo. Si pensi che, in alcune città, la presenza di colonie è ritenuta fondamentale per contenere il proliferare di topi e evitare le derattizzazioni, attività malsane, nocive per la salute di tutti e per l’ambiente, già dall’uomo largamente maltrattato, e spesso inefficaci. Quale metodo green e a km zero migliore che non utilizzare il predatore per eccellenza?
I piccoli amici oggi sono protetti anche dalla legge e soprattutto dal nostro Comune che ha scelto di riconoscere questi spazi. Del resto è la Comunità Europea che ci invita a rivedere le nostre leggi nazionali e a riconoscere gli animali quali esseri senzienti, e ritengo sia anche un nostro dovere morale lo dobbiamo agli altri animali, ci siamo impossessati dei loro spazi, li abbiamo confinati nei parchi, li abbiamo privati della libertà che noi invece ci prendiamo ogni giorno a discapito di Natura e fauna.
I gatti di strada sono animali fortemente territoriali non è possibile pensare di spostarli, peggio ancora rinchiuderli, quando vengono sterilizzati si provvede a reintrodurli quanto prima nello stesso posto da cui sono stati prelevati onde evitare perdano il predominio sul territorio.
Le colonie feline sono ufficialmente riconosciute dalla Legge 281 del 14/08/1991 e dalla Legge Regionale che testualmente cita “ I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. S’intende per habitat di colonia qualsiasi territorio o porzione di esso, urbano e non, edificato e non, sia esso pubblico o privato, nel quale risulti vivere stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini, via stipula di apposita convenzione.”. Orbene tengo inoltre a rimarcare che l’abbandono di animali è un reato punito con l’arresto fino a 1 anno e una multa fino a 10.000 €, ed il maltrattamento di animali è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 € ( Codice penale art. 544 ter).
Dopo queste premesse auspichiamo in una maggior tolleranza da parte di chi dovesse imbattersi in un fratello randagio o dovesse trovarsi nei pressi delle colonie, cerchiamo di convivere con gli animali come sarebbe il mondo senza di loro? Io non voglio proprio immaginarmelo.