Alla scuola secondaria di primo grado di Manerbio sono stati segnalati – da qualche genitore – casi di violazione della privacy da parte di insegnanti. Il tema è quello ostico dei vaccini e di mezzo ci sono giovani generazioni che non possono permettersi di incorrere in brutte esperienze come quelle di eventuali e possibili discriminazioni. Autori di questo “scivolone diseducativo” sarebbero uno o più professori che avrebbero chiesto in classe – e per alzata di mano – chi ha provveduto ad inocularsi il siero anticovid e chi no. Nella loro innocenza gli studenti hanno risposto all’insegnante ed hanno provveduto a riportare in famiglia quanto accaduto in classe. La dirigente scolastica Anna Maria Alghisi ha provveduto a riparare a quanto accaduto inviando al personale scolastico la circolare del Garante della privacy e ribadendo i concetti dello stesso durante l’ultimo collegio docenti. In una lettera inviata al Ministero dell’Istruzione, infatti, il Garante della privacy scrive che “agli istituti scolastici non è consentito conoscere lo stato vaccinale degli studenti del primo e secondo ciclo di istruzione, né a questi (a differenza degli universitari) è richiesto il possesso e l’esibizione della certificazione verde per accedere alle strutture scolastiche». Abolite dunque “domande impertinenti” ai giovani e massima attenzione da parte delle scuole “sui rischi per la privacy derivanti da iniziative finalizzate all’acquisizione di informazioni sullo stato vaccinale degli studenti e dei rispettivi familiari». Il tutto con il doveroso obiettivo di proteggere i minori da possibili conseguenze derivanti da simili iniziative. Altro passaggio importante da sottolineare è quando, nella missiva, il Garante scrive “Per quanto riguarda i familiari, le amministrazioni scolastiche non possono trattare informazioni relative all’avvenuta o meno vaccinazione, ma limitarsi a verificare, mediante il personale autorizzato, il mero possesso della certificazione verde all’ingresso dei locali scolastici». Anche in merito all’ipotesi che si è profilata tempo fa di eliminare l’obbligo della mascherina nelle sole classi dove tutti gli studenti siano vaccinati, il Garante, ribadisce la necessità «che vengano in ogni caso individuate modalità che non rendano identificabili gli studenti interessati, anche al fine di prevenire possibili effetti discriminatori per coloro che non possano o non intendano sottoporsi alla vaccinazione». “Ho sempre posto grande attenzione al rispetto della privacy” precisa la dirigente Alghisi “ho ribadito il concetto durante il collegio docenti”. Ora vicende così spiacevoli per le possibili conseguenze che potrebbero generare (si pensi ad esempio se in una classe ci fosse un solo “non vaccinato” o un solo “vaccinato”) non dovrebbero più ripetersi anche se, da parte di educatori e insegnanti, quanto accaduto fa comunque riflettere ed è inaccettabile. A parte questo, la dirigente Alghisi sottolinea che l’anno scolastico è partito senza problemi e intoppi. Le misure anticovid sono ampiamente rispettate da alunni e personale scolastico e, a differenza dello scorso anno, non ci sono state difficoltà nemmeno dettate dalla mancanza di personale docente. La speranza per tutti è che si proceda così, nel rispetto dei programmi scolastici ed educativi e nel pieno rispetto di ciascun individuo.
Barbara Appiani